In un’Europa che ha fatto della moneta comune il simbolo più potente della propria aspirazione all’unione, l’educazione economico-finanziaria diventa strumento imprescindibile per rafforzare nelle giovani generazioni il senso di appartenenza europea e per stimolarne la partecipazione attiva, a cominciare dall’appuntamento più alto di ogni Democrazia: le elezioni.
Questo è lo spirito che ha animato l’edizione 2025 di “Young Factor”, l’evento con cui l’Osservatorio Permanente Giovani – Editori è riuscito a mettere a confronto ben sei banchieri centrali di altrettanti Paesi Europei, nonché il Vicepresidente della Banca Centrale Europea, Luis De Guindos, il presidente emerito Jean-Claude Trichet e banchieri quali l’Ad di Intesa Sanpaolo Carlo Messina, l’AD di Unicredit Andrea Orcel e il Group CEO di UBS Sergio Ermotti, con 360 studenti delle scuole superiori di secondo grado provenienti da Italia, Francia, Germania, Spagna, Portogallo e Paesi Bassi.
Una prima assoluta, un unicum reso possibile dal lancio di “Young Factor Europe”, il primo progetto di economic and financial literacy pensato e realizzato con l’obiettivo di educare le giovani generazioni non solamente al linguaggio dell’economia, ma anche all’importanza di partecipare attivamente alla vita dell’Unione Europea, a cominciare dalle sue Istituzioni.
È il disinteresse dei giovani al destino comune europeo la vera e propria emergenza resa manifesta dal drammatico dato di astensione degli under-25 alle elezioni europee del 2024: ben il 64%. Un dato di fronte al quale si è levato alto e netto il grido dall’allarme del Presidente dell’Osservatorio Andrea Ceccherini: “Dove pensiamo di andare senza i giovani? Senza la loro energia, il loro passo, la loro forza?”.
“Young Factor Europe” vuole essere una risposta concreta a questa domanda, con l’obiettivo di dimostrare alle ragazze e ai ragazzi d’Europa che affrontare la complessità dei nostri tempi, padroneggiarne gli strumenti e i linguaggi e vivere da protagonisti, e non da spettatori, vuol dire riempire la propria esistenza di significato e di soddisfazione.
Un progetto, “Young Factor Europe”, che ha raccolto immediatamente il sostegno dei banchieri centrali presenti alla conferenza internazionale: Mário Centeno (Portogallo), Klaas Knot (Paesi Bassi), di Joachim Nagel (Germania), Fabio Panetta (Italia) e Francois Villeroy de Galhau (Francia). Una partecipazione, quella dei banchieri centrali, non certamente formale ma al contrario talmente convinta da averli spinti a registrare delle Masterclass esclusive che saranno pubblicate sulla piattaforma digitale “Young Factor Europe” e che, dal prossimo anno scolastico, saranno gratuitamente a disposizione di quegli studenti le cui scuole avranno aderito al progetto. Il coinvolgimento dei banchieri centrali, l’autorevolezza delle collaborazioni con le Università e i Media, il formato interamente digitale e, non da ultima, la totale gratuità della piattaforma fanno di “Young Factor Europe” una straordinaria opportunità di crescita per i giovani europei.
Il progetto tenuto a battesimo nella tre giorni milanese – che non a caso si è tenuta a Palazzo Mezzanotte, sede di Borsa Italiana – comincerà in via sperimentale in sei Paesi: Italia, Francia, Germania, Paesi Bassi, Portogallo e Spagna; per poi estendersi gradualmente agli altri Stati dell’Unione.
“Puntiamo così – ha aggiunto Andrea Ceccherini – con Young Factor Europe, nel corso di un quinquennio scolastico, ad offrire agli studenti un vocabolario fatto da 50 parole chiave dell’economia e della finanza, che consenta loro l’accesso a quella che oggi consideriamo essere la lingua più parlata al Mondo: l’economia. Una lingua che vorremmo divenisse un lessico sempre più famigliare per voi giovani europei”.
La Tavola Rotonda che ha lanciato “Young Factor Europe” ha rappresentato senza dubbio la punta di eccellenza della conferenza internazionale, ma di certo non è stato l’unico momento in cui i 360 studenti europei hanno dimostrato di essere i veri protagonisti dell’evento.
Sono loro, infatti, ad avere rivolto ai Governatori, al Vicepresidente e all’ex presidente della BCE e agli altri relatori che si sono succeduti sul palco, le domande più mirate, competenti e, in molti casi, scomode.
Dall’euro digitale alla regolamentazione delle criptovalute, dai dazi ai tassi di interesse passando per l’unione bancaria, il protezionismo, la transizione verde, il commercio globale, il riarmo e le sfide strategiche dell’Unione Europea, con le loro domande le ragazze e i ragazzi della Young Factor Generation hanno dimostrato di avere voglia e capacità di stare dentro la società e di volere partecipare con preparazione e convinzione.
A patto di essere coinvolti con i modi, gli strumenti e la velocità della loro generazione.
È proprio questo lo spirito più profondo e più concreto con cui l’Osservatorio Permanente Giovani – Editori intende contribuire, attraverso Young Factor Europe, a quel cambiamento che l’Europa deve affrontare subito, senza tentennamenti né reticenze. Uno spirito emerso con chiarezza e con forza dalla conferenza internazionale che ha dato voce a quei giovani europei che rappresentano il vero futuro dell’Unione.